Tuttavia, grazie soprattutto a un presidente volenteroso, Xi Jinping, già dal 2013 la Repubblica Popolare sta cercando di bilanciare in modo significativo le emissioni nocive che una crescita economica mostruosa ha disperso in grande quantità nell’ambiente.
Oltre ad iniziative più concentrate e d’èlite, come la costruzione di una città-foresta a Liuzhou, il governo sta promuovendo mastodontici programmi di riforestazione un po’ ovunque.
In breve tempo, la Cina si è così ritrovata ad avere una copertura boschiva del 23%, crescendo in soli 4 anni dell’1,3% circa.
Nell’ultimo lustro sono stati piantati alberi su un’area complessiva di 338.000 Km/q, decisamente più vasta di tutta la penisola italiana che misura poco più di 300.000 Km/q.
Nel 2018 verrà ricoperta una superficie totale di 66.000 Km/q, praticamente una zona grande quasi quanto l’Irlanda. E l’idea non è certo quella di fermarsi qui.
Le autorità cinesi stanno sviluppando anche un progetto denominato “ecological red line“, volto a ridurre in modo importante l’inquinamento industriale nei pressi di fiumi, foreste e parchi nazionali.
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