Le fate di Cottingley sono la storia di un falso mediatico sull’apparizione di piccoli esseri fatati immortalati in cinque foto, che attirò l’attenzione dell’opinione pubblica dell’Inghilterra dei primi anni del Novecento.
Tutto ebbe inizio nel 1917, nel villaggio di Cottingley a poca distanza da Bradford, nel Regno Unito.
Le protagoniste della storia furono la sedicenne Elsie Wright, figlia di Arthur Wright, uno dei primi ingegneri elettrici inglesi, e la cugina Frances Griffiths, di appena 10 anni.
Elsie e Frances nel 1917
Elsie, presa la macchina fotografica del padre, scattò con la piccola Frances alcune foto sulle sponde di un torrente nei pressi della sua casa.
Il corso d’acqua di Cottingley, dove furono immortalate le fate
Quando Arthur Wright stampò le immagini, vide figlia e nipote immortalate in compagnia di graziose e minuscole creature.
Frances con le fate danzanti
Elsie gioca con uno gnomo
L’uomo capì subito che si trattava di uno scherzo e rimproverò Elsie, proibendole di appropriarsi ancora della sua macchina fotografica. La madre della ragazza, Polly Wright, appassionata di occultismo, di trasmigrazione dell’anima e di proiezioni astrali (affermava di avere avuto esperienze extracorporee) credette invece che le foto fossero autentiche e ne parlò ad un incontro con la Società Teosofica di Bradford.
Da fatto privato quale era stato fino a quel momento, la storia delle fate fotografate divenne di pubblico interesse ed attirò l’attenzione di diversi studiosi, tra cui il teosofo Edward Gardner.
Nel 1920 ad Arthur Conan Doyle venne commissionato dallo Strand Magazine un articolo sulle fate.
Il romanziere aveva avuto notizia dell’apparizione di fate e gnomi nel villaggio dello Yorkshire e, messosi in contatto con Edward Gardner, seguì personalmente la vicenda.
Doyle scrisse due articoli sullo Strand Magazine sull’esistenza delle fate ed un libro “The Coming of the Fairies” (“La venuta delle Fate”), pubblicato a Londra nel 1922. L’autore di Sherlock Holmes sostenne l’autenticità delle foto realizzate dalle due cugine.
Nonostante le fate di Cottingley somigliassero in modo impressionante alle illustrazioni di “Princess Mary’s Gift Book”, un libro di favole dell’epoca che aveva la stessa Frances e nonostante portassero i capelli alla parigina, secondo la moda dei tempi, il caso continuò ad essere al centro dell’attenzione, dividendo l’opinione pubblica tra scettici e sostenitori delle creature ultraterrene.
La verità fu svelata circa 50 anni dopo le fantastiche apparizioni dalle stesse artefici delle foto.
Elsie e Frances confessarono di avere disegnato su cartoncino le loro fate per poi ritagliarle, appuntarle con gli spilli e fotografarsi insieme a loro.