Poco tempo fa gli astronomi avevano annunciato che non vi erano alcune possibilità che ci fosse la presenza di un pianeta gigante come il famoso “Planet X- Nibiru”, che poteva trovari oltre l’orbita di Plutone, verso la parte esterna quindi, del nostro Sistema Solare. Ma ora sembra che lo scenario stia cambiando, dato che un team di astrofisici spagnoli sostiene che in realtà, ci possono essere due enormi pianeti inesplorati nascosti negli angoli più remoti del nostro sistema solare.
Dopo la scoperta nel mese di Marzo 2014 del pianeta nano 2012 VP113, sono stati scoperti altri insoliti oggetti rocciosi che si trovavano oltre l’orbita di Plutone. Questi piccoli oggetti hanno orbite allineate interessanti, suggerendo che un pianeta ancora più lontano invisibile stava e sta tuttora, influenzando il loro comportamento orbitale. Gli scienziati hanno calcolato che il pianeta sarebbe circa 10 volte la massa della Terra e in orbita a circa 250 volte la distanza dalla Terra dal sole.
I due ricercatori Carlos e Raul de la Fuente Marcos, della Universidad Complutense de Madrid (Spagna), hanno fatto nuove osservazioni. Oltre a confermare il bizzarro allineamento orbitale, i due astronomi hanno trovato altri modelli intriganti. Piccoli gruppi di oggetti hanno orbite molto simili e, in quanto non sono abbastanza grandi da influenzarsi, i ricercatori ritengono che gli oggetti sono stati “guidati” da un oggetto più grande, in un modello noto come risonanza orbitale.
Ad esempio, sappiamo che Nettuno e Plutone sono in risonanza orbitale – per ogni due orbite che Plutone fa intorno al Sole – Nettuno ne fa tre. Allo stesso modo, un gruppo di questi piccoli oggetti sembrano essere in linea con un pianeta molto più lontano e invisibile. Questo pianeta “X” avrebbe una massa compresa fra quella di Marte e di Saturno e sarebbe circa 200 volte la distanza dalla Terra dal sole.
E’ insolito per un grande pianeta orbitare così vicino ad altri oggetti spaziali, a meno che non è collegato dinamicamente a qualcos’altro. Pertanto, i ricercatori suggeriscono che il pianeta stesso è in risonanza con l’altro, con una massa ancora maggiore.
Osservare questi presunti pianeti sarà difficile. Corpi più piccoli si trovano in orbite molto ellittiche e sono stati osservati solo quando si trovavano più vicino al Sole. Tuttavia, i grandi pianeti hanno orbite quasi circolari e sono lenti e scuri, rendendo difficile la loro osservazione con i telescopi attuali. “Non è affatto sorprendente che non sono stati ancora trovati”, dice Carlos.
“Difficile affermare qualcosa di definitivo sul numero o la posizione di eventuali pianeti lontani”, spiega Scott Sheppard presso la Carnegie Institution for Science di Washington, uno degli scopritori del pianeta nano 2012 VP113 . “Tuttavia, nel prossimo futuro, dovremmo avere più strumenti per lavorare e determinare la struttura del sistema solare esterno.”