Progettata per essere costruita in cemento grezzo, vetro e acciaio nero opaco, Maralah è il rifugio perfetto per un fine settimana lontano dalla città.
Parzialmente immerso nel terreno, in parte a sbalzo sopra la scogliera, l’edificio di 65 metri quadrati ha una spettacolare camera da letto con le pareti interamente a vetri e con una vista mozzafiato sul fiume Bow.
Sei gradini conducono nella zona giorno, con la cucina e la sala lettura, ed ai servizi sanitari dotati di vetri opachi. Un piccolo armadio posto sotto il bar funge da ripostiglio.
La costruzione sembra essere sprofondata nel terreno in seguito ad un terremoto.
L’edificio si confonde con la roccia circostante, integrandosi nel paesaggio.
Il nome “Maralah”, nella lingua dei nativi americani che abitavano questi luoghi significa: “lui /lei che è nato durante un terremoto. Il progetto architettonico è un tributo alla loro storia.