Frantumi di piatti, ciotole, tazze di colore e forma diversi sono stati saldati dal designer italiano con una miscela di polvere d’oro 24 carati, che disegna su ogni artefatto un intreccio di linee brillanti, in cui le imperfezioni vengono risaltate dal prezioso metallo.
L’arte del kintsugi (in giapponese: “riparare con l’oro”) rappresenta l’idea che dall’imperfezione, possa nascere una forma di maggiore perfezione estetica ed interiore.
Un principio collegato alla filosofia giapponese del wabi-sabi secondo cui, la vera bellezza risiede nell’imperfezione.