Si tratta di oggetti rinascimentali estremamente rari, realizzati con iscrizioni musicali molto particolareggiate, utili per cantare lodi a Dio ed esprimere la propria riconoscenza per il cibo che giace in tavola.
Una delle musiche proposte, che riportano anche le liriche dei testi in latino, recita così: “La benedizione della tavola. Possa l’Uno-e-Trino benedire quel che stiamo per mangiare” e presumibilmente doveva essere cantata prima dell’inizio del pasto.
Sull’altro lato della lama, invece, si trova un canto di gratitudine per le pietanze appena consumate: “Preghiera di grazia. Ti rendiamo grazie, Dio, per la Tua generosità”.