“Mi viene spesso chiesto – racconta Gorshkov – come ho iniziato la fotografia. Molti anni fa, quando venni per la prima volta in Kamchatka, fui letteralmente sbalordito dalla sua natura e decisi di acquistare un album fotografico come souvenir. Ma il giorno della partenza, sfortunatamente, non sono riuscito a trovare un album del genere. Fu allora che pensai: ‘Tornerò a fotografare questi posti’. ”
Anni dopo, Gorshkov ritornò più volte nella penisola russa per documentare la vita degli orsi bruni, segnando così l’inizio della sua carriera, come fotografo specializzato in fauna selvatica.
Il fotografo mostra gli orsi nella stagione invernale, mentre nuotano tra le acque ghiacciate, sguazzando nei fiumi a caccia di salmoni, in lotta tra loro o in teneri primi piani.
“Tornando più volte negli stessi luoghi – aggiunge Sergey – posso vedere come i miei soggetti cambiano nel tempo, con l’alternarsi delle stagioni. Scattando nuove foto ed aggiungendole a quelle vecchie, ottengo una storia, non una singola foto. E tutte insieme fanno una storia concreta“.