Pioniere del fotogiornalismo italiano, Piergiorgio Branzi ha documentato la vita in Europa ad un decennio dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il fotoreporter italiano, a bordo di una Guzzi 500 e con la sua macchina fotografica, intraprese lunghi viaggi attraverso l’Italia, la Spagna, la Grecia, mostrando in immagini realizzate in bianco e nero, scorci della società che nacque in seguito al conflitto bellico.
“Nel 1952, mi iscrissi all’università per studiare legge – ha raccontato Branzi – quando la prima mostra itinerante di Henri Cartier-Bresson arrivò a Firenze. Non ero mai stato interessato alla fotografia, ma era come andare al cinema per la prima volta. Lasciai la mostra e comprai una macchina fotografica”.
Alla fine degli anni cinquanta, Branzi abbandonò gli studi di giurisprudenza e si dedicò al giornalismo. Nel 1962 fu inviato come corrispondente estero per la RAI a Mosca. Nel 1966 sarà corrispondente da Parigi.
Piergiorgio Branzi ha compiuto 89 anni e 200 dei suoi scatti fotografici sono stati pubblicati nel fotolibro “Il giro dell’occhio”, edito da Contrasto.
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