Il Lago di Sivaš, a nord-est della Crimea, è un’ampia distesa di lagune e paludi dalle acque salatissime, poco profonde e dalle sfumature che virano dal rosa intenso al rosso vibrante.
Le baie si estendono per oltre 2.500 chilometri quadri, ma la zona caratterizzata dai colori rossastri è quella in cui si trova una vecchia miniera di sale, utilizzata dall’ex Unione Sovietica ed oggi in disuso.
La singolare colorazione è determinata dalla presenza di un’alga unicellulare, la Dunaliella.
Nei mesi estivi, lo specchio d’acqua si riscalda ed emette un pungente odore sulfureo, da cui il nome: mare marcio. Le lagune della penisola crimeana conterrebbero, circa, 200 milioni di tonnellate di sale, di cui la gran parte non verrà estratto.
Il Sivaš è un luogo desolato ed affascinante. Il rosso dello specchio d’acqua contrasta con il bianco delle formazioni saline e con l’azzurro del cielo.
Qui sotto, gli scatti realizzati dal fotografo Sergey Anashkevych, durante un viaggio in Crimea.
La profondità massima delle acque non supera i tre metri di profondità
I “funghi di sale”: incrostazioni saline, la cui formazione è favorita dall’evaporazione dell’acqua durante i mesi estivi
I resti della vecchia miniera di sale abbandonata
In estate, il livello di salinità può raggiungere l’87%
Il Sivash all’alba
Categoria: Fotografia, Luoghi / Tag: Crimea, Lago
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