Una delle credenze più radicate qui nel nostro paese ma, più in generale, in tutto il mondo, è quella secondo la quale un gatto nero che attraversa la strada porti sfortuna. Una cosa così temuta dalle persone, anche quelle poco superstiziose, da indurre addirittura qualcuno a fermarsi, in auto, aspettando che passi qualcun altro se ha attraversato un gatto nero. E, purtroppo, non è questa l’unica conseguenza negativa; ogni anno, specialmente nei giorni di Halloween (e delle festività di tutti i Santi), in alcuni posti vengono compiuti dei veri e propri massacri di gatti neri, per questa superstizione. Le associazioni animaliste stimano 60 uccisioni all’anno.
Al di là di questa pratica davvero barbara, che nel nostro paese comunque è reato (e si rischia anche il carcere) è utile chiedersi perché questi animali facciano così paura alle persone; la motivazione è sicuramente storica, ma appare strano che in passato in alcuni paesi (come l’Egitto) i gatti fossero venerati come divinità mentre in altri vengano addirittura uccisi. le credenze chiaramente sono da riportare alle storie delle streghe medievali, che avrebbero avuto come compagni proprio questi animali, con cui addirittura (secondo le fonti dell’epoca) si accoppiavano. Ma la motivazione è solo in parte questa.
Nel medioevo infatti si pensava che i gatti neri portassero sfortuna perché effettivamente erano pericolosi. Il gatto era un animale silenzioso, e per di più se è nero, durante la notte, non si sente arrivare. In passato le persone viaggiavano a cavallo, e non in auto, e se lo facevano durante la notte nemmeno il cavallo riusciva ad individuare un gatto nero se non quando appariva vicinissimo.
Così poteva succedere che, durante la cavalcata, con il randagismo molto diffuso dell’epoca il cavallo potesse incrociare il gatto e spaventarsi vedendolo scappare improvvisamente quando era molto vicino: se il cavallo si imbizzarrisce, il cavaliere viene disarcionato. Questo problema si è portato avanti per molto tempo perché se, ad esempio, nel 1800 le superstizioni sulle streghe erano ormai state superate, il problema dei cavalli e dei gatti, specie se neri, durante la notte, permaneva e continuava ad esistere. E visto che le auto sono diventate una proprietà comune solamente negli anni che hanno seguito la seconda guerra mondiale, molte persone ancora in vita, anziane, hanno ancora ben radicata la paura del gatto nero che attraversa la strada.
Questa cosa si è quindi portata avanti ancora oggi, con i genitori e i nonni che tramandano la paura dei gatti neri a figli e nipoti. Oggi, che i ragazzi sono una quarta generazione, questa cosa si sta affievolendo, ma è ancora ben nota alle persone che hanno più di 60 anni, tramandata dai genitori: in alcune comunità più chiuse, poi, le credenze popolari sono dure a morire rispetto alle grandi città, ed è così che ancora oggi si ha paura del gatto nero che attraversa la strada. Anche se siamo in macchina, e non più a cavallo.