Chi, da piccolo, non ha sognato di fare l’astronauta? Viaggiare nello spazio è una professione piuttosto “mitica” per molte persone, un sogno pieno di fascino che ha sempre destato curiosità e meraviglia. In effetti, è davvero l’unico modo per osservare il nostro Pianeta da una prospettiva diversa, privilegiata, che in poche persone – rapportate a tutta la popolazione mondiale – hanno potuto sperimentare.
Scoprire nuovi mondi, poi, è un’altra favolosa aspirazione connessa allo spazio. La Nasa è talmente consapevole di tutto ciò che ha deciso di indire una particolarissima ricerca, rivolta a volontari che siano disposti a fare da “tester umani” per viaggi nello spazio di lunga durata e verso destinazioni remote. Marte, per dirne una. Se l’idea vi ha già stuzzicato, sappiate che non è semplice partecipare e, vista la natura dei test, potreste non vedere mai il famigerato “Pianeta rosso”.
immagine: Needpix
Il motivo è presto detto: questi esperimenti portati avanti dall’agenzia spaziale statunitense non hanno l’obiettivo di formare “nuove leve” come astronauti. Al contrario: lo scopo è quello di studiare approfonditamente le dinamiche comportamentali e psicologiche legate ai lunghi periodi di permanenza con altre persone in spazi chiusi e ristretti, proprio come le navicelle.
Dando un’occhiata al bando di ricerca pubblicato sul sito web della Nasa, si leggono espressioni che, data la pandemia di Coronavirus e le misure di contenimento adottate in tutto il mondo, suonano alquanto familiari. “Isolamento” e “confinamento sociale“, ad esempio, sono concetti con cui abbiamo familiarizzato proprio a causa del virus. Bene: per chi non ha sofferto più di tanto dei periodi trascorsi “confinato” all’interno delle mura domestiche, questa potrebbe essere un’occasione per vivere un’esperienza molto particolare
Le persone ricercate dalla Nasa, infatti, sono uomini e donne di età comprese tra i 30 e i 55 anni, che verranno letteralmente rinchiusi in isolamento, in periodi che variano da 45 giorni fino ad addirittura un anno, e in gruppi da 4 a 6 persone. L’ambiente? Stretto e limitato proprio come quello di una navicella spaziale. L’obiettivo, come anticipato, è quello di studiare al meglio tutto ciò che si può fare per garantire le migliori dinamiche relazionali e il benessere di chi, per davvero, dovrà trovarsi in missioni spaziali alla volta di mondi lontani e inesplorati, proprio come Marte.
Una simulazione a tutti gli effetti, dunque, non certo adatta per chi soffre di claustrofobia o non sopporta un’idea del genere, ma di certo perfetta per chi vuole vivere un’avventura unica, contribuendo alla ricerca spaziale. I profili ricercati sono di vario tipo, e cambiano a seconda delle esigenze della Nasa. Di sicuro non è semplice – e in molti casi lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle! – rimanere per lungo tempo chiusi dentro ambienti ristretti con altre persone. Se tuttavia lo spazio è la vostra grande passione, perché non tentare? Potrebbe sempre essere l’occasione per prendersi… una pausa da tutto!