Non ha retto al dolore per la morte del suo padrone e anche lui è spirato poco dopo. Max, 14 anni, ma sino a quel momento in buona salute, ha cessato di vivere pochi minuti dopo il decesso di Alberto Sottile, il vigile urbano di 54 anni stroncato da un male incurabile che lo amava – ricambiato – come un figlio.
La storia strappalacrime giunge da Aci Bonaccorsi, in provincia di Catania, ed è stata riportata dal quotidiano “La Sicilia”. “I due erano inseparabili – ha raccontato la moglie Pina a Carmelo Di Mauro – Per tutto il periodo in cui mio marito è stato male, Max non lo ha abbandonato per un solo un minuto. Il suo sguardo era sempre puntato su di lui, quasi volesse accudirlo e confortarlo come tutti noi. Quando ha capito che non c’era più, si è appartato in un’altra stanza e si è lasciato morire, come se la sua vita non avesse più senso”.
“Quando ho saputo che Alberto e Max se n’erano andati insieme – ha riferito al cronista de “La Sicilia” un parente del vigile urbano prematuramente scomparso -, mi è venuto subito in mente un sogno che Alberto aveva fatto e amava raccontare a tutti. Sapete, diceva, ho sognato di trovarmi con Max in una grande prateria mentre facevamo lunghe passeggiate: sembrava il Paradiso…”.