“Vaccinate i vostri bambini”.
La campagna #WinForMeningitis, nata per diffondere il messaggio che questa patologia, mortale nel 10 per cento circa dei casi e in molti altri causa di danni gravi come sordità, perdita di uno o più arti, disturbi della vista e ritardi di carattere neuromotorio, è prevenibile grazie ai vaccini, si avvale di alcuni “testimonial” d’eccezione.
Come la campionessa Bebe Vio, oro nel fioretto individuale ai giochi paralimpici di Rio, che con altri atleti posa nelle immagini scattate da Anne Geddes. Insieme a lei altri atleti delle Paralimipiadi e non, ritratti senza protesi. Con loro anche piccoli modelli.
Bebe Vio ha contratto la meningite quando aveva 11 anni. A causa della malattia le sono stati amputati gli avambracci e le gambe.
La campionessa canadese Madison Wilson-Walker (lancio del giavellotto) è stata contagiata quando aveva 3 anni. Le è costata l’amputazione di entrambe le gambe e di alcune dita della mano sinistra.
Il portoghese Lenine Cunha, 33 anni, campione di atletica leggera, contrasse la meningite a 4 anni. Per lui un difetto di pronuncia, problemi all’udito e alla memoria.
La vita della ciclista Jamie Schanbaum è cambiata radicalmente, a causa della malattia – costatale entrambe le gambe e tutte le dita -, quando frequentava l’università.
Nick Springer, campione americano di rugby, ha contratto la meningite a 14 anni. Ha passato 2 mesi in coma e si è visto amputare gli arti.