L’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha deciso di fare marcia indietro e di non tenere fede agli impegni assunti dalla propria nazione, insieme alla comunità internazionale, per combattere il surriscaldamento del pianeta.
Erano soltanto due i paesi che non avevano sottoscritto gli accordi di Parigi sul clima, cioè la Siria e il Nicaragua, mentre praticamente tutti i restanti stati del mondo si erano trovati favorevoli all’idea di limitare i danni provocati da un eccessivo sfruttamento delle risorse naturali (e non) e dal successivo inquinamento del suolo e dell’atmosfera.
Adesso, per motivi strettamente economici, anche gli U.S.A. hanno scelto di non collaborare e di non seguire le direttive proposte recentemente nella capitale francese, provocando una serie di reazioni decise e indignate in tutto il globo terrestre.
Così, per dare un segnale forte di solidarietà a tutti i contestatori di Trump e soprattutto al nostro caro pianeta Terra, i capi di stato e i governi di moltissime nazioni hanno scelto di illuminare con una simbolica luce verde (rigorosamente accesa con led e lampade a basso consumo) i palazzi e i monumenti più significativi delle rispettive realtà locali.
Partendo dai governatori della California, di New York e di Washington, l’iniziativa si è presto estesa coinvolgendo altre città, come Parigi, Barcellona, Montreal, Città del Messico e così via.