PADOVA – Alle di 17 di giovedì, dopo che per oltre un’ora sulla linea di emergenza 115 arrivavano chiamate dallo stesso cellulare da cui però non proveniva altro che un fruscio e un vago vociferare, i vigili del fuoco hanno deciso di allertare la polizia per risalire al mittente.
Gli agenti, attraverso il numero di telefono, hanno individuato l’intestatario, un 40enne nigeriano residente alla Guizza. Presentatisi a casa di quest’ultimo, ignaro di tutto assieme alla moglie, hanno scoperto che il responsabile altri non era che il figlio di 6 anni.
Il bimbo, annoiato in quanto il tablet con cui solitamente giocava era in carica, aveva quindi pensato di sottrarre al padre il telefonino, mettendosi sotto al letto a smanettare, componendo più volte il numero dei pompieri.
Alla vista della polizia, compreso di averla fatta grossa, il bambino ha iniziato a tremare. È stato così rassicurato dagli agenti, che però gli hanno anche spiegato che quelle non sono cose da fare e che il 115 si chiama solo in caso di emergenza. I poliziotti hanno infine redarguito anche i genitori per l’omesso controllo: hanno promesso di non tenere più i cellulari a portata dei figli piccoli.