L’influenza, ovvero quella malattia respiratoria acuta dovuta all’infezione dei virus influenzali, è una malattia tipica della stagione invernale, ovvero del periodo che intercorre tra dicembre e marzo.
«L’influenza è contraddistinta da un repentino manifestarsi di sintomi generali e respiratori – spiegano gli esperti del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – Febbre (della durata di circa tre giorni) che si manifesta bruscamente, accompagnata da brividi, dolori ossei e muscolari, mal di testa, grave malessere generale, mal di gola, raffreddore, tosse non catarrale e congiuntivite».
Vaccinazione
La vaccinazione rimane il modo migliore per proteggersi dai virus influenzali, ed è fortemente consigliata nei soggetti a rischio, come gli over 65 ed i pazienti con insufficienza renale, cardiopatici o ipertesi.
«Non bisogna ripetere l’errore dello scorso anno – dichiara il Professor Massimo Andreoni, Presidente SIMIT, durante il XIV Congresso Nazionale della Società – quando, per evitare gli effetti collaterali che erano stati segnalati ma mai effettivamente riscontrati, c’è stato un aumento di mortalità a causa di infezioni respiratorie. Il vaccino è fondamentale, ed è già stato preparato su quei ceppi virali che hanno circolato nell’altro emisfero, nonostante vi sia anche una stretta sorveglianza pronta ad adeguarlo ad eventuali nuovi ceppi».
Lavarsi le mani
La trasmissione del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
Per questo motivo, tra le misure più semplici ed efficaci per prevenire l’influenza, rientra un’accurata igiene delle mani, da effettuarsi strofinando a lungo palmi, dorso e dita.
Curare l’alimentazione
Oltre a bere almeno due litri di liquidi al giorno, preferendo bevande calde che aiutano a soddisfare le aumentate richieste metaboliche per la produzione di una maggior quota di calore interno, è consigliabile assumere frutta e verdura ricchi di sali minerali e vitamine, ed in particolare di betacarotene e vitamina E, due nutrienti molto utili per rafforzare le difese immunitarie.
Proteggersi dal freddo
Oltre a causare un’acutizzazione della sintomatologia di malattie croniche, specialmente dell’apparato respiratorio, cardiovascolare e muscoloscheletrico, le basse temperature possono favorire l’instaurarsi di sindromi influenzali.
Per questo motivo è importante regolare la temperatura degli ambienti interni tra i 18° e i 22°, facendo però sempre attenzione che l’aria non risulti né troppo secca (un fattore che concorre all’irritazione delle vie aeree) né troppo umida (condizione invece responsabile della formazione di condense e muffe), nonchè indossare vestiti caldi e confortevoli soprattutto quando si esce.
Ricorrere ai rimedi naturali
Sia dall’omeopatia che dall’oligoterapia arrivano dei consigli importanti per rinforzare il sistema immunitario e preparare l’organismo ad affrontare le rigide temperature invernali.
«Ai miei pazienti consiglio medicinali omeopatici come Anas barbarie 200k fino a marzo, da assumere una dose una volta alla settimana – suggerisce la dottoressa Valentina Petitto, farmacista nonché Dottoressa di Ricerca in Scienze Botaniche – Questo farmaco omeopatico aiuta a ridurre la possibilità di ammalarsi anche in soggetti particolarmente sensibili, come i bambini in età scolare e gli anziani. Come prevenzione dalle malattie invernali risultano molto utili anche integratori a base di Sambuco, Uncaria e Malva, disponibili in capsule o sciroppo da assumere per almeno tre mesi facendo cicli di venti giorni».
«Per combattere le infezioni acute e le malattie infiammatorie croniche consiglio spesso come elemento curativo l’oligoelemento rame – aggiunge la dottoressa Silvia Buscaglia, farmacista omeopata in Milano – In caso di infezioni virali o batteriche, il suo utilizzo nelle primissime fasi della malattia riesce ad evitare il ricorso ad antibiotici e, a seguire, la riduzione nell’intensità della classica astenia post-febbre influenzale. L’assunzione, preferibilmente lontano dai pasti, può essere ripetuta fino a due volte al giorno, soprattutto in fase di infezione acuta conclamata».
Fonte: Sanihelp.it