La paralisi del sonno detta “ipnagogica” è un disturbo legato a un prolungamento eccessivo, o a un inizio anticipato, della fase REM.
Può sembrare infatti che le immagini prodotte dalla mente prendano quasi una forma reale.
Essere svegli, eppure non riuscire a muoversi, come se si fosse paralizzati.
E vedere i “fantasmi”, ovvero assistere in piena coscienza alla proiezione allucinata della propria immagine corporea: la paralisi del sonno, o ipnagogica, è un disturbo legato a un prolungamento eccessivo, o a un inizio anticipato, della fase REM, quella normalmente popolata dai sogni.
Che però possono trasformarsi in incubi se ci si sveglia quando tale fase non è ancora terminata: può sembrare infatti che le immagini prodotte dalla mente prendano quasi una forma reale, tant’è che in molte culture tali allucinazioni sono da sempre state attribuite a forze soprannaturali.
Sono tre i tipi fondamentali di allucinazioni durante la paralisi del sonno: la presenza di un intruso, una pressione sul petto a volte accompagnata da esperienze di aggressioni fisiche e/o sessuale, ed esperienze di levitazione e di uscita dal proprio corpo.
Secondo un recente studio britannico pubblicato sul “Journal Of Sleep Research” su 862 intervistati, quasi il 30% dei pazienti ha dichiarato di aver sperimentato almeno un episodio di paralisi del sonno nel corso della vita, solo l’8% ha invece riferito di episodi più frequenti.
Eventi stressanti, ansia e scarsa qualità del sonno sono tutti fattori che possono incidere negativamente, non ci sono ancora terapie mediche specifiche.
Si possono però seguire una serie di strategie di prevenzione come cambiare spesso posizione mentre si dorme, fare attenzione alla dieta e fare esercizio fisico.